VINCENZO SCIRE'

 
Nature
In un mondo civilizzato, sempre più contaminato da scarti, scorie, rifiuti che non possono non pregiudicarne l’ecosistema biologico, l’arte trova rifugio nel mito della natura. Diciamo nel mito senza alcuna esagerazione, giacché ormai della natura è difficile trovare tracce che non siano contaminate dai prodotti di una civiltà altamente industrializzata. Ecco dunque che la natura da semplice realtà oggettivamente visibile, tangibile si trasforma allora in sogno, in utopia, in arte, cioè in una rappresentazione altra dal mondo, sempre più usurato dell’odierna quotidianità.
Tale capacità di rappresentazione tuttavia non è che lo specchio delle nostre inquietudini, dell’ansia propria del nostro tempo innanzi a prospettive di future catastrofi ecologiche che incombono sul nostro pianeta. L’arte dunque non si sottrae alla problematicità del tempo in cui viviamo, ma all’interno di essa ci stimola ad escogitare delle vie di fuga attraverso sentieri, percorsi poetici. artistici ed iniziatici che possano ricondurci ad una reintegrazione dell’essere, che possano ricondurci in parole povere, al di là delle odierne devastazioni ambientali, ad un Eden, ad un paradiso irrimediabilmente perduto.
L’arte di Vincenzo Scirè si ispira a questo mito romantico dell’Eden, del giardino paradisiaco ma in una dimensione più attuale, che non vuole più essere una semplice rappresentazione di una natura irraggiungibile ed incontaminata bensì una sorta di prelievo di essa.
E’ questa dunque un’arte che fa riferimento a elementi naturali quali l’aria, il vento, la terra, la sabbia, il fuoco ma che ricorre anche all’utilizzo di materiali organici come foglie, cortecce, semi, muschio, etc.
Quella di Scirè è dunque un’arte materica caratterizzata da uno spessore costituito da materiali diversi che spesso si sovrappongono come a formare più strati in una sorta di geologia, dove è possibile, nello scavo, dare uno sguardo sotto la superficie, la crosta, o meglio, come suggerisce l’artista, sotto la pelle.
Piero Montana
Vincenzo Scirè nasce nel 1963 a Gangi, vive e lavora a Bagheria (Pa).
Già dall'infanzia manifesta profonda passione per l'arte.
Terminata la scuola dell'obbligo, si iscrive all'Istituto Regionale d'Arte di Bagheria dove consegue nel 1982 il Diploma di Maturità d'Arte Applicata.
Dopo una pausa di riflessione, riprende gli studi iscrivendosi alla Facoltà di Architettura di Palermo dove consegue nel 1997 il Diploma di Laurea in Architettura, indirizzo Restauro.
Nel 2000 si abilita all'insegnamento di Educazione Artistica nelle scuole medie e all'insegnamento di Disegno e Storia dell'Arte nelle scuole medie superiori.
Partecipa a diverse mostre collettive a Bagheria, tra il 1979 e il 1989 con opere figurative.
A partire dalla fine degli anni 80 realizza i suoi primi lavori che traggono ispirazione dalla pittura informale e dall'arte povera, che espone per la prima volta nel 2004, quando partecipa con alcune opere all’Open Art presso le Sale del Bramante a Roma. Nel 2008 inaugura due mostre personali a Bagheria: “Nature” presso la Casa-Museo di Piero Montana e “Del rigore della scienza” presso le sale espositive di Palazzo Aragona-Cutò.

Sotto la sabbia - 2003

cm 60x120

sabbia e foglie su lastra di polistirolo

 

 

e-mail: arch.v.scire@achiworld.it

 

 

 

Lingua - 2008

cm 60x60

tecnica mista (cenere, ecc.) su tappeto di canapa

 

 

Etna - 2005

cm 120x70

cenere, terra, materiale lavico, ecc. su lastra di polistirene espanso

 

 

 

Spiaggia - 2008

cm 70x55

cenere, sabbia, semi, ecc. su tappeto di canapa